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Per Aspera Ad Veritatem n.23
Abecedario,

compilato da Francesco Cossiga - Rubettino Ed., Soveria Mannelli, 2002



Il Senatore a vita Francesco Cossiga, Presidente emerito della Repubblica, ha compilato un Abecedario per spiegare ai lettori, anche quelli comuni, le nozioni elementari necessarie per comprendere il mondo affascinante dell'intelligence, spesso ritenuto avvolto da misteri.
In democrazia, i Servizi di informazione e sicurezza, più comunemente conosciuti come “servizi segreti”, sono in realtà organismi necessari per difendere o realizzare l'autonomia e la sovranità di ogni Stato e quindi tutelare la sua indipendenza e le libere Istituzioni. Essi curano, in altre parole, interessi vitali del Paese: che si identificano, secondo Cossiga, non soltanto nella difesa militare o nella sicurezza pubblica in senso stretto, ma anche nella sfera più ampia della politica estera, degli interessi finanziari, economici, scientifici e industriali, fattori che nel loro insieme costituiscono l'identità culturale e nazionale del Paese. I Servizi svolgono dunque a tal fine attività info-operativa, secondo procedure e mezzi talvolta non convenzionali, che costituiscono la peculiarità del lavoro di intelligence ma anche un fattore di possibile criticità rispetto alle norme generali dell'ordinamento. Il Presidente Cossiga, notoriamente esperto della materia, si preoccupa dunque di definire tale questione innanzi tutto con riferimento al contesto giuridico e costituzionale.
La legittimità sostanziale dell'attività dei Servizi risiede proprio nella richiamata peculiarità degli interessi tutelati, definiti dall'Autore alti interessi dello Stato. Di conseguenza, la loro legalità sostanziale, che può non corrispondere ai principi di legalità formale, si basa sulla legittimità dei fini. con le parole dell'Autore: “Legittimità non sempre coincide con legalità né tanto meno con correttezza”.
Una parte certamente essenziale del saggio è quella dedicata al concetto di intelligence e al processo dell'informazione. L'attività informativa si realizza, spiega Cossiga, attraverso la raccolta di notizie, l'interpretazione, l'analisi e la valutazione finalizzate alla compilazione finale di un punto di situazione che deve essere diffuso verso chi ne abbia l'interesse o la competenza. Diversi possono essere, com'è noto, i modi di acquisizione delle notizie: in forma orale, documentale, attraverso l'attività personale di agenti (humint) o mediante sistemi tecnologici, elettronici, satellitari (sigint).
Ciò posto quanto agli scopi e alle metodologie, il Presidente Cossiga opera possibili classificazioni delle diverse attività svolte dai Servizi. In particolare distingue:
- attività ordinarie (lo spionaggio) e non ordinarie (diplomazia parallela o azioni di guerriglia);
- attività offensive. Quelle ordinarie, volte ad “aggredire” il Paese di interesse, carpendone i segreti (spionaggio) o influenzandone il processo decisionale (ingerenza ed influenza). Quelle non ordinarie, finalizzate al danneggiamento di infrastrutture militari o scientifiche (sabotaggio) o a promuovere la guerriglia contro il regime vigente;
- attività difensive. Sono di fatto simmetriche a quelle offensive. A titolo di esempio, si consideri il caso del controspionaggio, attività volta al contrasto dello spionaggio altrui.
Tra le attività difensive vi è anche la tutela del segreto di Stato: politico, militare, economico e scientifico.
Tale segreto è oggetto di una duplice tutela. In forma attiva con il controspionaggio. In forma statica, mediante un apposito apparato di norme, misure, installazioni e procedure relative alla sicurezza del personale, degli impianti e delle strutture, alla custodia nonché alla trasmissione e gestione dei documenti e materiali cosiddetti “classificati”;
- attività esterne ed attività interne. Si tratta della tradizionale classificazione a seconda che queste vengano condotte prevalentemente od esclusivamente fuori del territorio dello Stato o al suo interno.
La funzione esercitata nell'espletamento delle attività di intelligence difensiva chiarisce anche la differenza tra “Servizi di informazione e sicurezza” e “Servizi di polizia”. Per i primi, Servizi di contro-intelligence, lo scopo principale è quello di conoscere l'attività dell'avversario al fine di individuarne ed acquisirne gli obiettivi, l'organizzazione e le modalità d'azione. Il fine specifico è quello di controllarlo anche al fine di manipolarlo: catturandone al limite, senza denunziarli, gli agenti, al fine di successivi scambi o per acquisirli al “doppio gioco”. Un'altra finalità può essere quella dell'intossicazione dell'avversario, propagando notizie false. Viceversa, i Servizi di polizia hanno tra i loro compiti primari l'acquisizione di “prove legali” per informarne l'Autorità Giudiziaria e quindi instaurare procedimenti giudiziari qualora sussistano reati. Si tratta, con l'espressione anglosassone, dell'attività di law enforcement.
Il complesso di tale attività prende forma in specifici modelli organizzativi. Quelli prevalenti sono il modello unitario e il modello binario.
Nel modello unitario tutte le attività offensive e difensive sono svolte da un unico ente mentre in quello binario le competenze sono determinate secondo un criterio prevalentemente territoriale (attività da svolgersi all'esterno e attività da svolgersi all'interno) integrato da quello funzionale.
In tutti i paesi il coordinamento del sistema di intelligence trova la sede naturale in un ufficio centrale, per lo più a livello di Capo dell'Esecutivo, che ha il compito di pianificare, diffondere, utilizzare intrasettorialmente l'attività d'intelligence.
Nella parte finale del saggio il Presidente Cossiga affronta poi quella che egli definisce “l'anomalia italiana” nel settore dell'intelligence.
Il SISMi, che dovrebbe essere impegnato in compiti offensivi e difensivi solo sul fronte estero, di fatto è competente anche di contro-informazione di carattere generale all'interno del Paese, compito quest'ultimo che dovrebbe essere delegato al SISDe.
Com'è noto, il Presidente Cossiga si è personalmente impegnato in Parlamento, nelle ultime Legislature, proponendo ipotesi di riforma che raccolgono l'insieme delle idee esposte in questo saggio. Per queste ragioni, il testo del disegno di legge presentato dall'Autore nella corrente Legislatura e attualmente in discussione è allegato nell'appendice del volume. L'ampia relazione, che affronta i temi centrali dell'attività di intelligence in uno scenario mondiale profondamente cambiato, multipolare e globalizzato, è il necessario compendio alla lettura di questo saggio brillante, chiaro e ricco di spunti di riflessione.



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